Mi sono prima diplomata nella scuola di teatro MUMOS diretta da Marzia Ubaldi, Gastone Moschin, Emanuela Moschin e Mico Cundari. Approfondendo il mio percorso con vari stage integrativi con Gey Pin, Matteo Tarasco, Jurij Alschitz, Loris Petrillo. Ho lavorato per cinque anni come performer presso la Compagnia Occhisulmondo di Perugia e come attrice di prosa con Serena Michellotti, Walter Toschi, Giorgio Lopez, Davide Marzi, Dario Penne, Eduardo Siravo, Federico Salvatore, Roberto Biselli, Stefano Alleva. Nel 2010 ho fondato ARTò che si nutre di autorialità e di nuova drammaturgia. Contestualmente ho iniziato a girare per l’Italia e creare connessioni con altre associazioni e realtà che vedono il teatro come occasione di cambiamento. Lavorare sugli archetipi femminili, riscrivendoli partendo dai punti di vista delle minoranze. Sono un’attrice fuori dal coro.
La mia storia nella formazione
Dal 2010 mi occupo di insegnamento di pedagogia teatrale ed oggi coordino vari progetti volti alla divulgazione dei mestieri dell’arte. Mi sono diplomata come musicorterapeuta nel 2014 presso l’Università Popolare Quadriennale di “Globalità dei Linguaggi” di Roma.
Oggi lavoro presso centri differenziati per integrare l’offerta formativa delle scuole. “Ogni bambino ha il suo mondo interiore che va rispettato ed incrementato, sono i loro occhi e il loro sguardo sul mondo che guida il mio”.
La mia scuola tra banchi e strada
Laureata in Antropologia Culturale alla Sapienza di Roma con la tesi “l’immateriale del materiale”, con una valutazione di 110 (cum laude) ho svolto attività di consulenza progettuale per realtà che vedono nella rete, nella condivisione progettuale, nella formazione continua, nuovi spunti di intervento sulla realtà.
I miei clienti sono associazioni, istituzioni, artigiani e imprenditori. Attraverso le mie competenze veicolo un messaggio, che non è mio ma è quello di Sennet: “Gli oggetti sono un pò come estensioni del nostro corpo, già fin dall’attività del fare, del fabbricare si sviluppano soggettività e relazioni sociali”. Quando si pensa uno spettacolo, un progetto, un prodotto, quello che occorre valorizzare è il patrimonio affettivo, immateriale, relazionale. Questo fa la differenza.
E’ stato così che mi sono specializzata come agente di sviluppo locale nel 2012 pubblicando il libro “I semi del sapere. Sessanta voci di donne tra arte e artigianato” Sono esperta in marketing territoriale. Nel 2019, attraverso due corsi regionali, ho cominciato a creare occasioni virtuose di incontro e progetti di crescita, passando dal concetto di visione al concetto di vocazione e il risultato è stato vincente!