
Sono con te nella creazione di una comunità reale.
La comunità non è la rete, la comunità non sono i clienti, la comunità non sono i produttori.
Che cosa è allora la comunità? Siamo noi mentre camminiamo, viviamo, respiriamo bellezza, la comunità è chi si sceglie per fare e chi si sceglie per essere e condividere. La comunità è un movimento basata sul lavoro e sullo sviluppo del singolo, che diventa, in tal modo, un ingranaggio di un sistema nuovo. Dove la moneta è una parte, l’esperienza un’altra e la relazione interpersonale la prima vera “politica di business”.
Ma che cosa produce ogni individuo? Posso aiutarti a capirlo meglio e a trovare attraverso questa analisi i tuoi simili. Tu, generi una nuova idea, una storia nuova, un tempo diverso. Tu produci quello che sai fare e quello che ti interessa fare, ma l’intersezione tra interesse e competenza non è affatto banale, ti aiuterò ad individuarla, ma non farò solo questo, ti aiuterò a trovare il tuo simile.
Dirò qualcosa di estremamente curioso per molti ma ormai nella nostra contemporaneità occorre pensarci nel mercato come una comunità vegetale per sopravvivere. In che senso? Non siamo parti di un corpo umano che mozzate restano morte, siamo come i rami di un albero che tagliati ricrescono nuovi. Siamo comunità come lo è la comunità vegetale ed io vi aiuto a trasformare il pensiero da competitivo a collaborativo. Quando si parla di migliorare la condizione di produzione sembra che si pensi semplicemente a migliorare le relazioni sociali tra i propri dipendenti, a premiarli e così incentivarli. Ma non si pensa invece di renderli più consapevoli nell’esercizio delle loro abilità di team affinchè siano sempre più “facili” una serie di approcci cognitivi di sistema utili ad una data produzione. Si pensa ancora che il mercato del proprio prodotto sia un luogo di guerra ma in realtà è una straordinaria occasione di aggregazione ed evoluzione.
Occorre diffondere un pensiero di collaborazione smettendo di prediligere l’approccio che vede i dipendenti come coloro che devono interiorizzare il “pensiero del capo” senza poterlo integrare. E’ nella riscoperta della creatività, quale soft skill d’eccellenza, che si crea innovazione e nel confronto in rete si generano nuove possibilità di azione. Quando quindi ti propongo una messa in rete mi riferisco ad un abbinamento innovativo tra locale e globale, ti propongo una visione di rete in un’ottica di reciprocità, ti propongo di ragionare il tuo prodotto come frutto della sintonia tra te ed il tuo team.
L’interconnessione presente in rete ed il confronto costante possibile tra i soggetti ci consente di essere sempre aggiornati e sempre in relazione dinamica tra locale e globale. Produrre significa creare nella mente e poi generare nella materia, è una mescolanza di pensiero ed azione in cui si prescinde una propria dimensione locale presentando un oggetto oltre i confini aziendali, ampliandoli, colonizzando nuovi spazi di azione e cambiando in un certo senso il contesto di quello che l’antropologia sociale chiama “il vicinato”. Oggi più di ieri stipulando alleanze tra soggetti economici anche molto distanti tra loro si contribuisce a dare all’azienda stessa una dimensione globale.