Scegliere la strada per emozionare è complesso, da una parte è chi racconta che definisce il percorso, dall’altra sono le tappe della narrazione e i luoghi che vengono narrati a garantire la continuità, la coerenza, la direzione emozionale del cammino. Creare una campagna di marketing è scegliere un itinerario evocativo, fatto di simboli, di forme, di elementi riconoscibili la cui sola presenza nell’immagine garantisca una possibilità di riconoscimento, di rispecchiamento a chi sceglie il prodotto, esperienza, luogo più vicino al proprio sentire.
L’ evento emozionale viene ideato e scelto non tanto per presentare all’ esterno un prodotto finito, che sia esso esperienziale o di servizio ma il racconto aiuta ad entrare nella natura più profonda dell’evento in sé. Quello che si racconta è come si è arrivati ad un dato evento o prodotto, quali erano le intuizioni preliminari, come si sono sviluppate ma sopratutto perché si sono sviluppate in un dato modo, rende tutto più avvuenturoso, più interessante. Il percorso individuale, le incertezze, la costruzione, la composizione materica come relazionale di un determinato prodotto lo rendono unico, perchè permettono al consumatore di conoscere la materia prima di quel prodotto, la sua qualità, la sua etica di lavorazione, che si parli di un agire umano o di luoghi o di eventi.
Il racconto è l’ engagement primario perché assicura una possibilità di immedesimazione del cliente, una occasione di empatia con la situazione e permette di affidarsi al priori istinto emozionale per scegliere.